Prospetta un’Udienza Animata al Tribunale di Milano per la Causa dei Dipendenti Wind Tre

Il tribunale di Milano sarà teatro giovedì di una discussione animata, con al centro la causa intentata da dipendenti di Wind Tre contro l’azienda. Si tratta di 226 lavoratori disabili provenienti da Sicilia e Campania, di cui cinquanta si recheranno nel capoluogo lombardo in rappresentanza di tutti, per assistere al dibattimento.

Per 17 anni, questi lavoratori hanno prestato servizio nei call center della cooperativa Consorzio Sintesi, unico fornitore per il gruppo telefonico. Ora si trovano in cassa integrazione straordinaria, dopo che l’azienda telefonica ha comunicato l’intenzione di stipulare una nuova convenzione con un’altra cooperativa, infrangendo così una precedente convenzione che prevedeva l’assunzione diretta dei disabili in caso di mancata proroga o rinnovo del contratto con il Consorzio Sintesi.

Gli art. 14 del D.Lgs. 276/2003 consente alle aziende di soddisfare le quote d’obbligo per le categorie protette attraverso accordi con le cooperative, le quali assumono i lavoratori disabili per conto dell’azienda principale. I dipendenti si sono quindi rivolti al tribunale di Milano per far valere il loro diritto all’assunzione.

La Regione Sicilia aveva richiesto l’applicazione della convenzione precedente, rifiutando la proposta di Wind Tre di stipulare un nuovo accordo con un’altra cooperativa.

I dipendenti si oppongono al passaggio alla nuova cooperativa poiché perderebbero il diritto all’assunzione diretta in Wind Tre, con conseguente perdita dei benefici retributivi garantiti dal contratto collettivo delle Telecomunicazioni.

Ora la questione è in mano al tribunale, con i lavoratori che chiedono se Wind Tre sia inadempiente agli obblighi normativi sul collocamento obbligatorio.

La vicenda ha suscitato diverse interpretazioni: Wind Tre sostiene di aver cercato un nuovo partner per garantire la continuità occupazionale, stipulando una nuova convenzione con la Regione Lazio. Tuttavia, la parola definitiva spetta al giudice del lavoro.

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