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Disabili: Nuove Regole per l’Assunzione dei Lavoratori Disabili dal 1° Ottobre 2024
# Disabili: Nuove Regole per l’Assunzione dei Lavoratori Disabili dal 1° Ottobre 2024
Dal 1° ottobre 2024 entreranno in vigore nuove regole per l’esonero dall’obbligo di assunzione dei lavoratori disabili. Con l’introduzione di un nuovo modello di autocertificazione e le nuove modalità di pagamento del contributo, si aggiorna il sistema di collocamento mirato previsto dalla Legge 68/1999. Queste novità riguarderanno sia i datori di lavoro privati che pubblici con più di 14 dipendenti, obbligati a riservare una percentuale di posti ai soggetti disabili.
## Nuove Regole per l’Esonero
La normativa attuale permette ai datori di lavoro di richiedere l’esonero dall’obbligo di assunzione di persone disabili in specifici casi, ad esempio quando le attività sono particolarmente faticose o pericolose. Tuttavia, dal 1° ottobre 2024, i datori di lavoro dovranno seguire un nuovo iter, che prevede l’invio telematico di un’autocertificazione tramite il portale “Servizi Lavoro” del Ministero del Lavoro, disponibile su Cliclavoro.
### Modalità di Pagamento Aggiornate
Il contributo dovuto per l’esonero sarà calcolato in base al numero di lavoratori disabili non assunti, con un importo pari a 39,21 euro per ogni giorno lavorativo non coperto, per un totale di 2.587,86 euro per trimestre solare. I pagamenti avverranno tramite il sistema PagoPA, con scadenze trimestrali.
### Novità per Chi Già Beneficia dell’Esonero
I datori di lavoro che già beneficiano dell’esonero dovranno inviare la nuova autocertificazione entro il 31 ottobre 2024 per mantenere la continuità. In caso di ritardo, l’esonero sarà valido solo a partire dalla data di invio della nuova documentazione.
Esonero lavoratori disabili. Da questa data serve una nuova autocertificazione – InvestireOggi.it
Prospetta un’Udienza Animata al Tribunale di Milano per la Causa dei Dipendenti Wind Tre
Il tribunale di Milano sarà teatro giovedì di una discussione animata, con al centro la causa intentata da dipendenti di Wind Tre contro l’azienda. Si tratta di 226 lavoratori disabili provenienti da Sicilia e Campania, di cui cinquanta si recheranno nel capoluogo lombardo in rappresentanza di tutti, per assistere al dibattimento.
Per 17 anni, questi lavoratori hanno prestato servizio nei call center della cooperativa Consorzio Sintesi, unico fornitore per il gruppo telefonico. Ora si trovano in cassa integrazione straordinaria, dopo che l’azienda telefonica ha comunicato l’intenzione di stipulare una nuova convenzione con un’altra cooperativa, infrangendo così una precedente convenzione che prevedeva l’assunzione diretta dei disabili in caso di mancata proroga o rinnovo del contratto con il Consorzio Sintesi.
Gli art. 14 del D.Lgs. 276/2003 consente alle aziende di soddisfare le quote d’obbligo per le categorie protette attraverso accordi con le cooperative, le quali assumono i lavoratori disabili per conto dell’azienda principale. I dipendenti si sono quindi rivolti al tribunale di Milano per far valere il loro diritto all’assunzione.
La Regione Sicilia aveva richiesto l’applicazione della convenzione precedente, rifiutando la proposta di Wind Tre di stipulare un nuovo accordo con un’altra cooperativa.
I dipendenti si oppongono al passaggio alla nuova cooperativa poiché perderebbero il diritto all’assunzione diretta in Wind Tre, con conseguente perdita dei benefici retributivi garantiti dal contratto collettivo delle Telecomunicazioni.
Ora la questione è in mano al tribunale, con i lavoratori che chiedono se Wind Tre sia inadempiente agli obblighi normativi sul collocamento obbligatorio.
La vicenda ha suscitato diverse interpretazioni: Wind Tre sostiene di aver cercato un nuovo partner per garantire la continuità occupazionale, stipulando una nuova convenzione con la Regione Lazio. Tuttavia, la parola definitiva spetta al giudice del lavoro.
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Il Dibattito sullo Smart Working per i Lavoratori Disabili: Una Priorità o un Diritto?
Con l’entrata in vigore di nuove disposizioni il 1° aprile 2024, il panorama dello smart working per i lavoratori disabili ha subito un cambiamento significativo. La precedente legislazione che garantiva questo diritto non è più in vigore, lasciando spazio a una nuova cornice normativa che solleva interrogativi e incertezze.
Secondo le attuali norme, la priorità per svolgere lavoro da remoto è stata riservata a diverse categorie di lavoratori, tra cui coloro con situazioni di disabilità grave, genitori di figli disabili e caregiver. Tuttavia, questa priorità è vincolata alla stipula di accordi per il lavoro agile da parte delle aziende, il cui ambito di interpretazione non è ancora del tutto chiaro.
Un punto cruciale di discussione riguarda il numero di giornate di lavoro agile e la flessibilità nell’organizzazione del lavoro. Mentre alcuni sostengono che l’azienda debba definire chiaramente le modalità di lavoro, inclusa una possibile combinazione tra presenza in ufficio e lavoro da remoto, altri si interrogano sul ruolo dell’imprenditore nell’adattare le pratiche lavorative alle esigenze individuali.
È evidente che vi sia la necessità di chiarire e definire in modo più preciso le disposizioni riguardanti lo smart working per i lavoratori disabili, garantendo al contempo un equilibrio tra le esigenze delle imprese e i diritti dei dipendenti. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una riflessione approfondita sulle implicazioni pratiche di tali normative sarà possibile promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e accessibile per tutti.