Ape Sociale confermato e rifinanziato per il 2025, soluzione di prepensionamento anticipato per alcune categorie di lavoratori

L’Ape Sociale è stato confermato e rifinanziato per il 2025, offrendo una soluzione di prepensionamento anticipato per alcune categorie di lavoratori che si trovano in situazioni particolarmente difficili. Tra queste categorie troviamo i caregiver, i lavoratori invalidi, coloro che svolgono lavori gravosi e i disoccupati di lunga durata.

Chi può beneficiare dell’Ape Sociale?

L’Ape Sociale è uno strumento introdotto per garantire un’uscita anticipata dal mondo del lavoro, riservato a specifiche categorie di lavoratori che affrontano condizioni particolarmente sfavorevoli. Ecco le principali categorie che possono accedere a questa misura:

  1. Caregiver: Persone che assistono familiari disabili o non autosufficienti. Questa categoria include coloro che dedicano il loro tempo alla cura di congiunti che richiedono assistenza costante.
  2. Lavoratori invalidi: Coloro che hanno una percentuale di invalidità superiore al 74% e che quindi incontrano difficoltà nello svolgimento delle attività lavorative.
  3. Svolgimento di lavori gravosi: Lavoratori che operano in settori particolarmente impegnativi, come l’edilizia, il trasporto pesante o la cura diretta di persone malate.
  4. Disoccupati: L’Ape Sociale è accessibile anche per i disoccupati di lunga durata, ossia coloro che hanno perso il lavoro involontariamente e che hanno esaurito l’indennità di disoccupazione.

Requisiti per accedere all’Ape Sociale

Per accedere al prepensionamento tramite l’Ape Sociale, è necessario soddisfare determinati requisiti. In generale, è richiesto che il richiedente abbia:

  • 63 anni di età
  • 30 o 36 anni di contributi, a seconda della categoria di appartenenza (per i lavori gravosi sono richiesti 36 anni, mentre per le altre categorie 30 anni di contributi sono sufficienti).

Per i lavoratori con disabilità o per i caregiver, la cura deve essere stata prestata per almeno sei mesi. Inoltre, l’invalidità deve essere riconosciuta ufficialmente per accedere a questo tipo di pensionamento anticipato.

Novità per il 2025: Rifinanziamento dell’Ape Sociale

Il rifinanziamento dell’Ape Sociale fino al 2025 è una notizia positiva per migliaia di lavoratori che rientrano nelle categorie previste. Questa misura si pone l’obiettivo di garantire un’uscita dal mondo del lavoro più dignitosa per chi si trova in condizioni di difficoltà, consentendo loro di andare in pensione prima del previsto.

Conclusione

L’Ape Sociale rimane uno strumento cruciale per il prepensionamento, in particolare per caregiver, lavoratori invalidi e coloro che svolgono lavori gravosi. Il suo rifinanziamento fino al 2025 garantisce la possibilità di usufruire di questa misura anche nei prossimi anni, offrendo un supporto importante a chi ha bisogno di lasciare il lavoro in anticipo.

Se rientri in una di queste categorie e hai i requisiti necessari, l’Ape Sociale potrebbe rappresentare la soluzione per accedere a una pensione anticipata.

Tirocini di Inclusione Sociale: Arrivano i Chiarimenti del Ministero del Lavoro 

Il Ministero del Lavoro, con la recente nota n. 16631 del 3 ottobre 2024, ha fornito importanti chiarimenti in merito ai **Tirocini di Inclusione Sociale (TIS)**. Questa nota è stata indirizzata agli Uffici dei Servizi Sociali dei Comuni e agli Ambiti Territoriali Sociali per rispondere alle numerose sollecitazioni e richieste di chiarimenti, in particolare riguardo alla compatibilità con altre misure di contrasto alla povertà e all’emarginazione, come l’Assegno di Inclusione.

### Tirocini di Inclusione Sociale

I **Tirocini di Inclusione Sociale** sono riservati a categorie particolarmente vulnerabili, come disabili, cittadini svantaggiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, umanitaria o sociale. Tuttavia, è fondamentale distinguere i TIS dai tirocini finalizzati ad assolvere obblighi contrattuali aziendali, come previsto dalla Legge 68/99. Questi tirocini possono essere attivati anche per famiglie o individui con ISEE inferiore a 9.360 euro, a condizione che siano stati presi in carico dai servizi sociali comunali, in base al Decreto Ministeriale 160/2023.

### I Chiarimenti del Ministero del Lavoro

La nota ministeriale riassume la normativa e le procedure per ridurre errori e garantire una maggiore tutela per i potenziali beneficiari. In particolare, chiarisce che le indennità correlate ai TIS non sono rilevate ai fini del reddito per la verifica dell’assegno di inclusione. I beneficiari dell’ADI che avviano un TIS non sono tenuti a presentare l’ADI-Com esteso, a differenza di quanto accade per altri tirocini.

### Redditi e ISEE

Le indennità ricevute dai partecipanti ai TIS non incidono sul calcolo dell’ISEE, permettendo ai beneficiari di continuare a usufruire dell’Assegno di Inclusione senza alcun impatto economico negativo. Questo chiarimento è fondamentale per evitare la sospensione dei benefici durante il tirocinio.

### Il Ruolo dei Servizi Sociali Comunali

Il ruolo dei **servizi sociali** è cruciale nella gestione dei Patti per l’Inclusione Sociale (PaIS). La nota richiama l’attenzione sulle Linee Guida del Ministro del Lavoro N. 72 del 2 maggio 2024, che definiscono gli strumenti operativi per la valutazione multidimensionale dei bisogni dei beneficiari dell’ADI.

### Come Iniziare il Tirocinio?

Per avviare un **Tirocinio di Inclusione Sociale**, è essenziale il coordinamento tra promotore, azienda ospitante e tirocinante. Il progetto formativo individuale e la convenzione devono essere correttamente redatti e firmati per garantire la validità del tirocinio.

### Indennità e Dotazione Economica

I partecipanti ai TIS ricevono un’indennità minima oraria di 3,40 euro per ogni ora lavorata. La durata ordinaria del tirocinio è di 12 mesi, con possibilità di proroga fino a 24 mesi per persone disabili. Le risorse economiche provengono dal Fondo Povertà, e grazie alla flessibilità nell’utilizzo dei fondi, anche le risorse non utilizzate tra il 2018 e il 2023 saranno reindirizzate ai beneficiari.

I **Tirocini di Inclusione Sociale** rappresentano un’importante misura di supporto per favorire l’autonomia economica e l’inclusione sociale di individui e famiglie in condizioni di disagio. La recente nota ministeriale fornisce chiarimenti fondamentali per una corretta applicazione dello strumento, garantendo così una maggiore tutela per i soggetti coinvolti.